mercoledì 18 settembre 2013

PER FARE UN PO' DI CHIAREZZA



I tanti articoli che riportano la volontà di Stamina di andare all'estero stanno generando innumerevoli polemiche.
Chiariamo un punto: quando Vannoni dice "andremo all'estero" si riferisce alla sola sperimentazione del metodo. Sono arrivate proposte provenienti da veri scienziati che intendono verificare obiettivamente e coscientemente la metodica e se L'Italia rifiuterà la sperimentazione avrà un immagine di basso livello agli occhi di tutto il mondo scientifico. Le cure compassionevoli invece che in atto,prescindono dalla sperimentazione sono e restano in Italia istituite da una LEGGE, anche se il governo non ne rispetta l'applicazione.
NESSUNO vuole abbandonare il paese. Non mi stupirei se il professore, vista la poca partecipazione degli italiani, decidesse di spostarsi definitivamente all'estero, ma non lo farà, perchè anche quei pochi che lottano ogni giorno non meritano di essere abbandonati ma vanno affiancati nella lotta quotidiana per la vita. Ci stiamo impegnando assiduamente per estendere le terapie ad altre regioni , per uscire fuori da quella vergogna che si chiama "spedali civili di Brescia" in cui un avvocato (Rocco Mangia) ha ricevuto 500.000 euro per sbattere fuori da una lista d'attesa (inventata) di ben "due anni", dei malati terminali.
Ci stiamo impegnando affinché i diritti sanciti dalla costituzione vengano rispettati e questo dovrebbe essere fatto a costo di una rivoluzione che a mio avviso è già in atto, ma che dovrebbe vedere la partecipazione di un intero popolo piuttosto che di mille attivisti.
L'Italia ha una grande opportunità e non saranno né Stamina né i malati la causa di un eventuale fallimento, ma un sistema corrotto che non vuole vedere quei 40 malati gravi che stanno migliorando, un sistema fatto di interessi e banconote che combatteremo fino alla fine. Si stanno raccogliendo i dati medici che attestano i miglioramenti e qualcuno dovrà guardarli ,un tar dovrà esprimersi e vorrò guardare in faccia quei giudici che avranno il coraggio di negare l'evidenza. Gli spedali si sono rifiutati di eseguire le analisi sui pazienti in cura a brescia, bene, ce ne occupiamo noi, se ne stanno occupando i familiari sostenendo costi ingenti per le valutazioni a pagamento laddove non vengono erogate dal s.s.n., se ne stanno occupando dei veri medici onesti e molto presto avremo i risultati. Fermo restando che Stamina rimane in Italia, ritengo comunque sia giusto dare una possibilità a quanti chiedono di poter accedere alle terapie anche all'estero, visto che fuori di qui c'è un mercato sostanzioso che vende cellule staminali per tutti i gusti.
Alcuni di noi si stanno organizzando in una cooperativa di pazienti , abbiamo individuato alcune strutture adeguate e siamo in trattativa.
Proporremo a Stamina di concedere le cure presso un laboratorio da noi (famiglie dei pazienti) interamente gestito e finanziato. Un luogo senza interminabili liste d'attesa, senza burocrazia assassina. Questa iniziativa non deve essere vista come un abbandono del paese, ma come un'opportunità in più. Una valvola di sfogo all'estero può e deve rappresentare la possibilità concreta di sbloccare le cure anche qui in Italia. Ogni componente della cooperativa, ogni malato, contribuirà infatti anche al sostenimento delle cure in Italia per le quali ci si rivolgerà ai giudici come fatto finora. Un progetto fondato sulla correttezza e sulla trasparenza assoluta perché voluto da quanti non intendono più subire i ritardi e l'incoerenza di questo paese. Gli unici a non poter speculare sui pazienti ,sono proprio i pazienti stessi, alla luce di questo chi fosse interessato può contattare me o può rivolgersi agli amministratori dei comitati pro Stamina ufficiali, intanto andiamo avanti come sempre.

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